a cura del Team Comunicazione
della Presidenza Nazionale A.A.A. - Aviatori d’Italia
Riprendiamo il contenuto di un post pubblicato su Instagram e con il consenso degli amministratori dell’account giuseppecenni_movm lo proponiamo di seguito con sentimento di profondo orgoglio.
Esattamente 80 anni fa, 4 settembre 1943, Giuseppe Cenni
perdeva la vita in azione di guerra: le due figlie e il nipote si stringono nel ricordo.
“Il 4 settembre 1943, quando i primi contingenti dell’Ottava Armata britannica passarono lo Stretto di Messina per iniziare dall’alluce calabro l’invasione della penisola, i superstiti del 5° Stormo Tuffatori, che era stato duramente provato nella lotta in Sicilia, furono mandati allo sbaraglio affinché mascherassero col loro sacrificio la già avvenuta stipulazione dell’armistizio di Cassibile.
In quell’assurda azione, insieme col tenente Moglia e con il tenente Vitali del 4° Stormo, cadde il maggiore pilota Giuseppe Cenni, un aviatore che merita una pagina a parte nella storia del valore italiano.
Cenni non aveva nulla che ricordasse l’Eroe convenzionale o il martire predestinato: era un ragazzo che amava la vita come sanno amarla le creature generose e con la vita amava la natura, il suo paese, la donna che si era scelta, le sue bambine e il volo, la musica, l’azione e la gloria anche. Questa è un’amante esigente, ma chi sa dare, la conquista; e Cenni la conquistò dando tutto sé stesso.
A ventotto anni comandava uno Stormo e aveva sul petto i nastrini di sei medaglie d’argento al valore: erano quasi troppe; ma il modo col quale le aveva meritate gli consentiva di portarle agevolmente e gli dava l’ascendente necessario per comandare in guerra altri uomini. Compito difficile per un giovane, specie in un ambiente che non è tenero nei confronti dei ragazzi prodigio […]” F.Pagliano - Aviatori italiani (cap. “Valzer mortale”) - Longanesi e Mursia)
È doveroso non dimenticare i Caduti che hanno dato la vita per la Patria.
Comments