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Nuovo evento CESMA il 4 maggio: l’Internet of Battlefield Things spiegato da Marco Braccioli


Il concetto di IoT o IdC, l’“Internet of Things” o “Internet delle Cose”, sta diventando col tempo sempre più conosciuto nell’immaginario collettivo. Con tale neologismo legato al mondo delle telecomunicazioni si intende l’evoluzione dell’utilizzo della rete internet, estesa al mondo “reale” con i suoi luoghi e oggetti concreti: tutte “cose” che diventano veri dispositivi connessi in rete e tra loro, capaci di comunicare e accedere a dati e informazioni aggregate tali da renderli più efficienti e adattarsi, si pensi ad esempio ad un frigorifero che ordina il latte quando “si accorge” che è finito, o una sveglia che suona in anticipo quando c’è traffico nel tragitto casa-lavoro, e così via.


Meno noto è però un ulteriore ambito dell’IoT: l’Internet of Battlefield Things. Si tratta di una rete di dispositivi che permettono di aumentare la consapevolezza situazionale degli operatori impegnati sul campo di battaglia, fornendo loro, attraverso una rete di sensori e dispositivi interconnessi, una percezione aumentata dell’ambiente circostante e incrementando le capacità di Intelligence, sorveglianza e ricognizione. L’Army Research Laboratory (ARL) dell’Esercito degli Stati Uniti, insieme ad un consorzio di università americane, sta ad esempio sviluppando lo “IoBT Reign” (Internet of battlefield things research on evolving intelligent goal-driven networks), una ricerca sul possibile sfruttamento di sistemi connessi sul campo di battaglia. Si tratta di concetti ben conosciuti da Marco Braccioli, Vice President Defense & Cyber Security di DigitalPlatforms SpA e membro del Comitato Tecnico-Scientifico del CeSMA (Centro Studi Militari Aeronautici) dell’Associazione Arma Aeronautica – Aviatori d’Italia.


Come spiega Braccioli, l’IoBT è composto da migliaia se non decine di migliaia di nodi ed ha un’ampia gamma di funzionalità, con diverse applicazioni reali in ambito militare: da minuscoli sensori di occupazione fino a droni con sensori radar e lidar tridimensionali o esseri umani con capacità di percezione aumentata per la raccolta di informazioni in contesti conflittuali. Tra i vari esempi concreti, la possibilità di svolgere manutenzione preventiva dei vari dispositivi analizzando i big data, o l’implementare sistemi logistici mediante l’impiego di sensori montati su droni, satelliti, aerei e navi, che monitorano movimenti e traffici marittimi in ampie aree. Altri sensori, incorporati nelle uniformi e negli elmetti dei soldati, potranno monitorare invece le condizioni fisiche dei soldati. L’IoBT si rivela uno strumento fondamentale per padroneggiare le capacità C5ISR, disseminate a vari livelli della catena di comando al punto da fornire un quadro generale ed una “Common operational picture” il più possibile significativa e completa.


Marco Braccioli, come già fatto in un articolo pubblicato su Airpress, si lancia in una previsione di possibili scenari molto prossimi: «Si immagini di dotare le operazioni sul campo di battaglia di machine learning e comunicazioni in rete. Si immagini uno scenario sul campo di battaglia con una rete wireless locale protetta con molti dispositivi intelligenti collegati, un sistema di gestione della battaglia. Si immaginino i soldati che indossano dispositivi di rilevamento e di elaborazione incorporati nelle loro tute da combattimento, elmetti, sistemi d’arma e altre attrezzature. Questi dispositivi sono in grado di trasmettere una varietà di dati statici e dinamici sulla rete biometrica e potrebbero essere ulteriormente sfruttati per raccogliere dati contestuali operativi, che, a loro volta, potrebbero essere utilizzati per eseguire l’autenticazione adattativa al contesto e il monitoraggio continuo delle condizioni psicofisiche dei soldati. Il sistema informerà il personale militare della loro posizione, della posizione dei loro alleati e anche di quella del loro nemico. Ciò implica la creazione di una rete di sensori, dispositivi indossabili e dispositivi IoT che utilizzano il cloud e l’edge computing per creare una forza bellica coesa. Si tratta soprattutto di sviluppare soluzioni intelligenti sul campo di battaglia che beneficino della connettività e possano salvaguardare i soldati da qualsiasi potenziale danno. Nel prossimo futuro i sistemi IoBT saranno abilitati all’intelligenza artificiale, dotati di capacità cognitive, in grado di unire i dati dai sensori con quelli alimentati dagli esseri umani. Il sistema dovrà funzionare in un continuo stato di apprendimento, essere in grado di imparare dalle azioni precedenti, intraprendere azioni nel presente e anticipare le mosse future. Il tempismo sarà fondamentale. La velocità di calcolo, di comunicazione, di interfaccia, apprendimento automatico e attuazione tra le entità sono vitali per diversi compiti di missione, perché il sistema deve sapere a quale tipo di dati dare la priorità. Anche la scalabilità funzionerà come un aspetto cruciale dell’operazione, poiché la rete deve essere abbastanza flessibile da funzionare in qualsiasi dimensione». I singoli componenti dell’IoBT, la cui intelligenza sarà distribuita in tutta la rete, potranno apprendere automaticamente, adattarsi ed interagire tra loro aggiornando automaticamente comportamenti e caratteristiche, localmente e su scala mondiale: la rete avrà una vera e propria autonomia decisionale, in un sistema di sistemi definibile come “Mosaic warfare”, un campo di battaglia a maglia o a mosaico, con più sistemi d’arma tecnologici adattabili a basso costo che svolgeranno più ruoli e coordineranno le azioni tra loro, complicando il processo decisionale del nemico, milioni di nodi che informano in tempo reale i decisori su strategie e tattiche.


Proprio su questo nuovo, interessante argomento verterà il nuovo seminario del CESMA, “IoT, IoBT, OoT - Nuovi scenari per il teatro operativo: dalle infrastrutture critiche alle operazioni militari”, previsto per il 4 maggio dalle ore 16 alle ore 19:30 presso la Casa dell’Aviatore a Roma. Marco Braccioli è uno degli organizzatori dell’evento, e presenterà il panel “La scalabilità delle IoT”. Tra gli altri interventi, “Un unico modello organizzativo di Sicurezza IT per attività multidisciplinari e distribuite geograficamente” a cura di Francesca Balducci, Director of Safety, Risk & Compliance, InfoSec Director di Serco Europe, “IoT ed il 5G” a cura del Gen. C.A. Angelo Gervasio, Direttore Teledife, “Ruolo del Reparto in ambito AM – Le IoT in operazioni multidominio” a cura del Col. Pier Luigi Scaparra, Comandante Re.S.I.A, “IoT nelle installazioni civili critiche - Potenziale obiettivo in caso di conflitto” a cura di Massimo Ravenna, Head of Cyber Security – ACEA SpA e “IoT a supporto delle operazioni del soldato sul campo” a cura di Cinzia Crostarosa, Ordine Ingegneri Prov. di Roma. Saranno presenti il Direttore del CESMA, il Gen. Isp. Capo (c) Pietro Finocchio, ed al Presidente Nazionale dell’Associazione Arma Aeronautica - Aviatori d’Italia, Gen. S.A (c) Giulio Mainini.


Per visualizzare il programma di dettaglio e per effettuare la registrazione ell'evento, seguire il link http://www.assoaeronautica.it/event-details/iot-iobt-oot





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