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AAA - Aviatori d’Italia Sezione di Taviano, restaurato il velivolo MB-326 del Monumento all’Aviatore

a cura del Primo Luogotenente (ca) Michele Candeloro,

Socio A.A.A. - Aviatori d’Italia, Presidenza regionale Puglia – Basilicata


Martedì 29 agosto, grazie alla meritoria ed esemplare collaborazione e sinergia tra il 61° Stormo e il 10° Reparto Manutenzione Velivoli, che hanno sede sull’aeroporto militare “Fortunato Cesari” di Galatina (LE) e la Sezione A.A.A.-Aviatori d’Italia di Taviano (LE), dopo un attento e accurato restauro è stato riconsegnato alla citta il Monumento all’Aviatore con l'MB-326, eretto nel 1995 per volontà della stessa Sezione di Taviano, grazie all’Aeronautica Militare che donò il velivolo MB-326 e alla collaborazione di alcune Imprese locali.


Il restauro del prestigioso velivolo, che ha fatto la storia dell’Aeronautica Militare, è stato effettuato totalmente in loco, grazie al supporto tecnico e al materiale fornito dal 10° Reparto Manutenzione Velivoli, all’impegno e alle pregiate professionalità di personale tavianese.


Come livrea è stata ripresa quella originale. Il velivolo ha mantenuto lo stesso numero identificativo “27”, la matricola militare “54215” e sulla deriva lo stemma dell’allora Scuola Volo Basico Iniziale Aviogetti (S.V.B.I.A.) di Galatina, ora 61° Stormo.


La cerimonia è iniziata con un corteo che ha attraversato le vie della Città per raggiungere Parco Ricchiello dove il parroco don Luigi Borgia ha benedetto la corona d’alloro deposta ai piedi del Monumento dal Sindaco e dalle Autorità militari intervenute. Sono seguiti i saluti del Presidente della locale Sezione, Maresciallo 3^ Classe, Antonio Carlino, e gli interventi del Tenente Colonnello Marco Manco in rappresentanza del Comandante del 61° Stormo, Colonnello Pilota Vito Conserva, del Direttore del 10° Reparto Manutenzione Velivoli, Colonnello Fabio Cerase e del Presidente regionale dell’Associazione Arma Aeronautica – Aviatori d’Italia Puglia e Basilicata, Colonnello (ca) Michele Bettuelli.


A conferma dei forti legami da sempre esistenti tra l’Associazione e la città salentina, ha preso parte alla cerimonia il Sindaco di Taviano, Dott. Giuseppe Tanisi, con il Gonfalone della Città che, nel corso del suo intervento ha ringraziato l’Aeronautica Militare, il 61° Stormo, il 10° R.M.V. e la Sezione A.A.A. – Aviatori d’Italia di Taviano per aver restituito alla cittadinanza il prestigioso monumento, sottolineando inoltre, i sentimenti di amicizia e vicinanza tra l’Amministrazione comunale di Taviano e l’Associazione Arma Aeronautica, rimarcando l’importanza della collaborazione tra le Istituzioni presenti sul territorio salentino.


Diverse le Associazioni Combattentistiche e d’Arma presenti anche con i propri Labari e Vessilli; tra queste oltre alla Sezione Associazione Arma Aeronautica – Aviatori d’Italia di Taviano, hanno partecipato le Sezioni di Galatina (LE), di Galatone (LE) e di San Cesario di Lecce (LE). Anche la cittadinanza ha voluto testimoniare la vicinanza al mondo aeronautico, partecipando all’evento.


La cerimonia si è conclusa con lo scambio di alcuni oggetti ricordo tra le autorità intervenute e il Presidente della Sezione di Taviano.


MB-326, il “Macchino”

Progettato dall’Ingegnere. Ermanno Bazzocchi, l’addestratore MB-326 fu uno dei più acclamati successi industriali italiani del dopoguerra essendo stato prodotto in più di 600 unità, venduto in più di cinquanta nazioni e prodotto su licenza in Australia, Brasile e Sudafrica. I collaudi del “Macchino” iniziarono il 10 dicembre 1957 e l’anno seguente questo velivolo stabilì 9 record mondiali per la sua categoria.

La Forza Armata acquistò 135 MB-326 e a partire dal 1962 questi aeroplani equipaggiarono, per circa venti anni, la Scuola Volo Basico Iniziale Aviogetti (SVBIA) a Galatina.

Il Macchino fu impiegato principalmente per l’addestramento al volo basico. Nel 1967 fu sviluppata una nuova versione, il MB.326G e l’Aeronautica Militare acquistò i due prototipi che collaudò presso il Reparto Sperimentale di Volo di Pratica di Mare (Roma). La vita operativa del “326” terminò nella seconda metà degli anni ‘90 dopo essere stato impiegato come velivolo di collegamento.

L’Alitalia ha utilizzato dal 1963 al 1967 la speciale versione “MB-326-D” nel proprio centro di addestramento per formare i piloti di linea, ordinando 4 velivoli equipaggiati con sistemi di radionavigazione e strumentazione tipici per

il volo commerciale.


Dati Tecnici

Apertura alare: 10,56; Superficie alare 19,20 mq; Lunghezza: 10,65; Altezza: 3,72 mt; Peso a vuoto: 2.237 kg; Peso massimo al decollo: 5.216 kg; Velocità massima: 871 km/h; Salita a 9150 m: 7,40 min.; Autonomia 2.445 Km.




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