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Presentazione del libro “La Guerra del Golfo – Diario di una Guerra dimenticata”

Presenti i vertici dell’Arma Azzurra di ieri e oggi


Il 16 novembre presso la Casa dell’Aviatore ha avuto luogo la presentazione ufficiale del libro “LA GUERRA DEL GOLFO - Diario di una Guerra Dimenticata”: un’iniziativa perfettamente riuscita e piena di ospiti illustri e prestigiosi, organizzata dall’Associazione Arma Aeronautica – Aviatori d’Italia e dalla sezione Roma Due “Luigi Broglio”. Un atto d’amore nei confronti dell’Aeronautica Militare, con la compresenza del Capo di Stato Maggiore A.M., Generale di Squadra Aerea Luca Goretti e del Capo di SMA “emerito”, il Generale di Squadra Aerea Alberto Rosso, insieme al Presidente Nazionale dell’A.A.A. – Aviatori d’Italia, Gen. S.A. (c) Giulio Mainini e all’autore del libro, il Generale Mario Arpino. Una figura che non avrebbe bisogno di presentazioni: già – tra le altre cose - pilota caccia-intercettore presso il 51° Stormo di Istrana, Capo Ufficio Operazioni al 53° Stormo di Cameri, Comandante dell’Accademia Aeronautica di Pozzuoli e Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare prima e della Difesa poi, il Generale Arpino ha fatto la Storia della nostra Forza Armata.


Tra i più importanti e delicati incarichi che ha ricoperto, è stato a capo dell’unità di coordinamento della componente aerea A.M. di Riyhad in Arabia Saudita durante la Guerra del Golfo, anche nota come “Desert Storm” oltreoceano e “Operazione Locusta” da noi (relativamente alla partecipazione italiana): la prima guerra dell’era moderna. L’Italia partecipò al conflitto nell’ambito della vasta Coalizione internazionale guidata dagli Stati Uniti e sotto l’egida dell’ONU con un reparto di cacciabombardieri “Tornado” e un gruppo navale.


Il volume del Generale – pubblicato a fine ottobre dalle Edizioni Storia Militare - è un riadattamento del suo diario operativo di quei giorni, in cui fu il comandante de facto dei primi velivoli italiani mandati in guerra dopo il 1945, anche se per opportunità politica in Italia non era possibile ammetterlo apertamente. La presentazione del libro è stata introdotta dal Gen. Isp. C. (r) Nazzareno Cardinali della sezione Roma 2 “Luigi Broglio” dell’A.A.A. - Aviatori d’Italia, moderata dal Col. Alessandro Cornacchini - direttore del periodico sociale A.A.A. “Aeronautica” e impreziosito dagli interventi del Gen. Isp. C. Basilio Di Martino, capo del Corpo del Genio Aeronautico.


Il Presidente A.A.A. – Aviatori d’Italia Giulio Mainini conosce molto bene il Generale Arpino e nell’occasione dell’evento ha ricordato che fu proprio l’ex Capo di Stato Maggiore Aeronautica e della Difesa ad insegnargli a volare a Cameri, oltre ad organizzare insieme a lui lo splendido 75° Anniversario dell’Aeronautica Militare, che entrambi sperano venga persino superato dal prossimo Centenario A.M. Il Generale Goretti ha spiegato come, per lui come per molti altri nella Forza Armata, Mario Arpino sia un “papà”, una guida umile e tranquilla in un momento difficile qual era il conflitto nel Golfo, che rappresentava le prime operazioni reali dell’Aeronautica dopo decenni, in un teatro di guerra concreto. Ciò ha portato ad un cambiamento epocale nella capacità operativa della Forza Armata, come confermato dal Generale Rosso: l’A.M. si è evoluta grazie a quell’esperienza imprevedibile e inaspettata, crescendo e imparando sul campo, reinventando impieghi di macchine e velivoli con flessibilità e facendo passi da gigante a livello operativo e di logistica.


Un emozionato Generale Mario Arpino ha spiegato che in quanto unico italiano presente nel Comando della Coalizione, tra i pochi che avevano vissuto in prima persona tale esperienza, era un suo dovere rendere giustizia a chi ha combattuto e lavorato, tramandando dopo 30 anni il ricordo di una guerra che, in Italia, è stata ormai quasi dimenticata. Il Generale ha raccontato una storia fatta di errori, frustrazioni, ipocrisie e lezioni apprese, con grande franchezza, spiegando che la parte centrale del libro contiene interi passi scritti all’epoca dei fatti nel diario operativo, con giudizi e commenti “giovanili” che oggi probabilmente non avrebbe “osato” fare, lasciati in grassetto a testimonianza.


Una copia del volume è stata donata da Stefano Bagnasco presidente del CdA di Edizioni Storia Militare, al Generale Luca Goretti, il quale ha potuto stringere la mano al maresciallo Francesco Divetta, esperto di intelligence operativa e comunicazione che senza risparmio di energie si occupò di mantenere i collegamenti tra tutte le parti in campo, un vero e proprio braccio destro per il Generale Arpino.




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