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Tra Baracca, D’Annunzio e Marconi, la storia di Gavino Meridda: saggio di Tiziana Palandrani.

Nel numero 11-2021 di “Aeronautica”, periodico sociale dell’A.A.A. – Aviatori d’Italia, è stato

pubblicato “Il cielo negli occhi – memorie dell’aviatore Gavino Meridda nella Prima Guerra Mondiale”, saggio di Tiziana Palandrani. L’articolo è stato pubblicato nell’ambito di un importante progetto, un’ambiziosa iniziativa editoriale lanciata in occasione dei preparativi per la celebrazione dei 100 anni della nostra Aeronautica Militare, nata come Forza Armata indipendente, col nome di Regia Aeronautica, il 28 marzo 1923. L’appassionante racconto di Tiziana Palandrani è una delle numerose opere dal rilevante interesse storico di cui è prevista la pubblicazione nel corso dell’anno del Centenario A.M.: il Colonnello Meridda, già Artigliere nel 3° Reggimento, poi divenuto uno tra i primi aviatori militari italiani e infine un ufficiale della neonata Forza Armata, è infatti il nonno materno dell’autrice.


Ma quella di Tiziana Palandrani non è solo la storia affettuosa delle gesta belliche di un parente: è una preziosissima testimonianza di un pezzo di Storia, quella con la esse maiuscola, dell’Aeronautica ai tempi della Grande Guerra. L’autrice si è documentata minuziosamente, con dati, aneddoti, foto rarissime e cimeli, il tutto peraltro circostanziando i fatti con note dettagliate che forniscono un’importante opera di informazione e divulgazione anche ai “profani” meno informati sui fatti storici o sul mondo dell’aviazione e militare in generale. Appassionato di volo sin da piccolo, ascoltando i racconti del padre poeta sul primo volo di ricognizione strategica della Storia, il 23 ottobre 1911 presso Tripoli durante la prima Guerra di Libia, Gavino Meridda poté realizzare il suo sogno di volare, nella 22a e 38a Squadriglia Aeronautica del Regio Esercito, quando la Regia Aeronautica ancora non esisteva, e fu, come spiegato dalla nipote, “testimone riservato dell’epopea aviatoria nazionale”: sempre dotato di buon umore, anche quando perse la sua proverbiale vista d’aquila che tanto gli fu utile a terra e in aria, dimostrò sempre un lungimirante interesse per il progresso tecnologico e il potenziale della forza aerea, aggiornandosi e procurandosi puntualmente le ultime novità del settore. Volò su Fiat R-2, SIA-7B, Savoia Pomilio 2 e 3 e Farman 14: rischiò la vita per ben tre volte, precipitando con l’aereo, ma riuscendo sempre a salvarsi. La sua storia si intreccia con quella di grandi figure celebri: Gavino Meridda assistette all’ultimo fatale volo dell’Asso di Lugo, Francesco Baracca, il 19 giugno 1918, fu inserito tra i piloti di riserva per il “folle” Volo su Vienna di Gabriele d’Annunzio del 9 agosto 1918 e poté conoscere Guglielmo Marconi in persona l’11 agosto 1932, allorché fotografò l’inventore in occasione della memorabile trasmissione di segnali ad onda ultra-corta da Capo Figari a Rocca di Papa.


Un saggio imperdibile, quindi, che riproponiamo sul sito assoaeronautica.it per chiunque se lo fosse perso o intendesse rileggerlo. Nell’attesa di poter ammirare il futuro “documentario” su Gavino Meridda che ha in programma di fare Tiziana Palandrani, la quale presto ci darà l’onore di diventare una nuova Socia dell’Associazione Arma Aeronautica – Aviatori d’Italia.



La proprietà intellettuale delle fotografie pubblicate è del Colonnello Gavino Meridda.


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