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A.A.A.-Aviatori d’Italia Sezione di Canosa di Puglia commemorazione vittime Pantanella.

a cura del Primo Luogotenente (ca) Michele Candeloro, Socio A.A.A. - Aviatori d’Italia, Presidenza regionale Puglia - Basilicata


Il 1° Marzo 1945, settantanove anni fa, in piena Seconda Guerra Mondiale, una terribile esplosione si verificò presso l'aeroporto militare americano di Pantanella nella frazione di Loconia (BT): ad esplodere un deposito di munizioni e di bombe d'aereo a causa del difetto di fabbricazione di una di queste. La tragica fatalità, causò 30 vittime, di cui 9 cittadini di Canosa di Puglia dell’età compresa tra i16 e i 19 anni e 21 soldati americani che lavoravano presso il deposito di munizioni alleato.


Lunedì 12 giugno 2024, in occasione del 1° Anniversario della commemorazione delle vittime dell’aeroporto di Pantanella, la Sezione di Canosa di Puglia dell’Associazione Arma Aeronautica - Aviatori d’Italia, intitolata al “Maggior Generale M.O.V.M. Giovanni del Vento” Medaglia d’Oro al Valor Militare, con il patrocinio dell’Amministrazione Comunale di Canosa di Puglia, e la collaborazione del 32° Stormo di Amendola (FG), ha organizzato una cerimonia commemorativa. Un modo per ricordare le tragedie del passato, ma anche per rivendicare gli orgogli del presente e le sfide per il futuro.

Tra le autorità intervenute, il Sindaco di Canosa di Puglia Dott. Vito Malcangio con il Gonfalone della Città, il Comandante del 32° Stormo di Amendola e del Presidio Militare Interforze di Foggia, Colonnello Pilota Antonio Vivolo, il Presidente della Sezione Luogotenente in congedo Francesco Di Pinto, il Presidente dei Sottufficiali, Graduati e Militari di Truppa del 32° Stormo, Primo Luogotenente Domenico Di Nunno, il Consigliere Spirituale della Sezione Don Nicola Caputo e la sentita partecipazione della cittadinanza che si è stretta intorno alle rappresentanze civili e militari nel giorno di questo triste ricordo. Presenti inoltre diverse Associazioni Combattentistiche e d’Arma con i propri Labari e Vessilli, tra le quali la Sezione di Canosa di Puglia e le Sezioni potentine dell’Associazione Arma Aeronautica – Aviatori d’Italia di Melfi e di Venosa. Giunta per l’occasione dal Texas e dal Colorado una rappresentanza delle Associazioni del 464° e 465° gruppo bombardieri degli Stati Uniti.


L’Aeronautica Militare ha partecipato con una rappresentanza del personale del 32° Stormo di Amendola (FG).


La giornata commemorativa è iniziata con l’Alzabandiera e l’Inno Nazionale cantato da tutti i presenti. Dopo la benedizione della corona da parte di Don Nicola Caputo ed un momento di preghiera, il Sindaco, Dott. Malcangio - a conferma dei forti legami da sempre esistenti tra la Sezione e la Città -, insieme al Col. Vivolo e al Luogotenente Di Pinto, ha deposto una corona d’alloro ai piedi del cippo commemorativo svelato lo scorso anno, dove una lapide ricorda il tragico evento, al quale è seguito un minuto di raccoglimento in memoria dei caduti sottolineato dalle note del Silenzio d’ordinanza. È seguita una conferenza nel corso della quale è stato ricordato l’evento, descritto il sito aeroportuale, il centro di comando, i manufatti ancora esistenti e le funzioni strategiche dell'allora aeroporto di Pantanella.


Relatori del consesso, moderati dalla Dott.ssa Maria Nunzia Labarbuta, archeologa dell’Università degli Studi “Aldo Moro” di Bari sono stati: il chiarissimo prof. Giuliano De Felice, Docente dell'Università degli Studi "Aldo Moro” di Bari che ha illustrato l'attività di ricerca e ricognizione archeologica che la Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici sta svolgendo a Canosa nel sito dell'aeroporto di Pantanella; il Dott. Francesco Morra, cultore di storia e geopolitica che ha contribuito alle ricerche storiche di questo tragico avvenimento; il Sig. Pasquale Ieva, Presidente dell’Associazione “Storia Patria” di Canosa, il quale con la sua relazione ha abbracciato un periodo storico che va dalla fine della Seconda Guerra Mondiale fino all'insediamento a Pantanella dei due gruppi bombardieri.


La conferenza si è conclusa con il tradizionale scambio di crest e doni da parte del Col. Vivolo, del Luogotenente Di Pinto ed i rappresentanti della delegazione americana.


Nel pomeriggio, a conclusione della meravigliosa giornata, il Vicepresidente Cosimo Di Ruggiero, unitamente alla Dott.ssa Labarbuta hanno accompagnato la delegazione proveniente dagli Stati Uniti, composta dal Presidente del 464° Gruppo Bombardieri, Tom WILL, ed alcuni Soci unitamente a rappresentanti dell'associazione del 465° Gruppo Bombardieri, sul luogo ove insisteva il Comando dell'aeroporto, posizione strategica per osservare l'ampia vallata ove era stato realizzato il sedime aeroportuale, le piste di volo e le cosiddette margherite, quali piazzole di sosta per le operazioni di rifornimento carburante e armamento.


Ricordare una pagina del nostro passato per onorare i caduti e tramandare ai giovani le gesta aeronautiche ed i sacrifici compiuti per garantire la libertà dei popoli è l'obiettivo statutario che la Sezione dell’A.A.A.- Aviatori d’Italia di Canosa di Puglia si prefigge da sempre per il bene della comunità.


Motivazione concessione della MOVM al Maggiore Generale Giovanni del Vento

Primo pilota a bordo di un idro da ricognizione marittima, dopo aver avvistato una formazione navale e dopo che l’osservatore ne avesse trasmessi i dati relativi al moto, mentre dirigeva per eventuale opera di soccorso verso un apparecchio silurante che precipitava in mare, veniva attaccato da sei caccia di cui due venivano abbattuti sicuramente e uno probabilmente. Nonostante fosse ferito in più parti ed avesse altri membri dell’equipaggio colpiti portava all’ammaraggio l’apparecchio in fiamme. In mare, mentre attendeva al salvataggio dei superstiti, veniva nuovamente attaccato e colpito da proiettili di mitragliatrice. Disponeva per il salvataggio dei superstiti e faceva allontanare il battellino per evitare che venisse investito dalle fiamme. Abbandonava per ultimo l’apparecchio, quasi sommerso, gettandosi a nuoto e, raggiunto il battellino ove si trovavano l’osservatore mortalmente ferito ed il marconista, nonostante le proprie gravi condizioni, si prodigava per portarli in salvo. Dopo 17 ore di permanenza in mare veniva raccolto da un apparecchio da ricognizione inviato sul posto. In combattimento e durante l’opera di soccorso col suo comportamento dava un supremo esempio di eroismo e di abnegazione umana”.

Cielo del Mediterraneo Occidentale, 7 gennaio – 27 settembre 1941

 

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